La cattiveria del silenzio è un romanzo lunare ambientato in un mondo decadente, descritto con una prosa cruda e realistica in cui la tormentata storia d’amore tra lo psicolabile protagonista e l’avvenente Italia si confronta con i fantasmi del passato e apre uno squarcio sulla sempre più disfunzionale "psiche contemporanea" in cui la forza del male sembra avere la meglio sulla debolezza umana. Raimondo Raimondi redige una controstoria introspettiva della nostra società e dell’Occidente capitalista in cui, quasi senza soluzione di continuità, si passa dalla violenta isteria post-sessantottina all’attuale terrorismo islamico, in un panorama ansiogeno destinato immancabilmente a generare smarrimento e, quasi per reazione difensiva, crudeltà. La speranza sembra una parola priva di significato per chi è - o si sente - solo al mondo, la disillusione prende il posto delle ambizioni, i sogni rivelano presto la loro vera natura di incubi, il principio del piacere (l’eros) si rovescia freudianamento nell’istinto di morte. Un "noir" psicologico che, come scrive Davide C. Crimi nella sua prefazione, "ci mette di fronte a noi stessi, al nostro isolamento, alla nostra solitudine, all’impossibilità di capirci. Rendendoci più coscienti dello sfondo entro il quale si colloca la nostra vita in questo secolo."
Autore: Raimondo Raimondi
Genere: Narrativa
Anno pubblicazione: 2017
Casa editrice: Edizioni il foglio
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